Per chi non conoscesse la trama:Buon pomeriggio divoratori e divoratrici di libri, è arrivata anche da voi la primavera? Oggi volevo parlare con voi di un libro che mi ha toccata particolarmente e che ho letto prima dell'uscita del film (soddisfazioni della vita ahahah). Colpa delle stelle è un libro che ti arriva dritto al cuore, che te lo fa battere forte e per citare The Atlantic "Vi spezzerà il cuore... non con un pugno violento, ma gonfiandolo di emozioni fino a farlo scoppiare". Ecco, non credo ci sia modo migliore per descrivere quanto questo libro vi toccherà l'anima. Piangerete un sacco, ma li amerete fino all'ultima pagina. Una delle storie più commoventi che abbia mai letto e che senz'altro consiglio, direi che le 5 stelle sono più che meritate!!!
Hazel ha 16 anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fama di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.
Adesso vi lascio con qualche citazione...
Sono innamorato di te, e
non sono il tipo da negare a me stesso il semplice piacere di dire cose vere.
Sono innamorato di te, e so che l’amore non è che un grido nel vuoto, e che
l’oblio è inevitabile, e che siamo tutti dannati e che verrà un giorno in cui
tutti i nostri sforzi saranno ridotti in polvere, e so che il sole inghiottirà
l’unica terra che avremo mai, e sono innamorato di te.
Quando vai al pronto soccorso una delle prime cose che ti chiedono di
fare è dare un voto al tuo dolore su una scala da uno a dieci. In base alla
risposta decidono quali farmaci usare e con che velocità somministrarteli.
Quella domanda mi era stata fatta centinaia di volte, e mi ricordo che una sera
che non riuscivo a respirare e mi sembrava di avere il petto in fiamme, col
fuoco che lambiva l’interno del costato lottando alla ricerca di un modo per
esplodere fuori dal mio corpo, i miei genitori mi hanno portato al pronto
soccorso dove un’infermiera mi ha chiesto questa cosa del dolore. Io non
riuscivo nemmeno a parlare, così ho fatto vedere nove dita. Più tardi, dopo che
mi avevano dato qualcosa, l’infermiera è tornata, e accarezzandomi la mano
mentre mi misurava la pressione ha detto -Sai come faccio a sapere che sei una
vera combattente? Hai dato nove a un dieci.- Ma non era vero. Gli avevo dato
nove perchè stavo tenendo da parte il dieci. Ed eccolo qui, il grande,
terribile dieci, che mi colpiva con violenza ancora e ancora, mentre stavo
distesa nel mio letto, immobile e sola, a fissare il soffitto, con le onde che
mi scaraventavano contro le rocce e poi mi trascinavano di nuovo in mezzo al
mare così da potermi rigettare contro la parete irta della scogliera,
lasciandomi a galleggiare nell’acqua a faccia in su, senza per questo affogare.
La vita non deve essere perfetta perchè l'amore sia straordinario.
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