Ciao libramici dalla vostra assistente blogger Marianna, oggi commentiamo insieme questo libro di Cossé sperando che chi l'ha letto voglia condividere la sua opinione con noi
Un misantropo appassionato di Stendhal nascosto in
un paesino della Savoia viene misteriosamente rapito e abbandonato in una
foresta contemporaneamente una signora bionda esperta guidatrice sulle strade
impervie di un posto sperduto non si sa dove perde il controllo dell’auto e
sbanda ed un altro personaggio di ritorno dalla sua abituale passeggiata in
riva al mare viene fermato e terrorizzato da due sconosciuti cosa hanno in
comune i tre protagonisti dei fatti?
La verità non si scoprirà che nella seconda parte
del libro dove la vicenda si sposta su un altro piano.
Ivan e Francesca si incontrano per caso e scoprono
dopo pochi istanti di avere in comune l'amore per i libri: lui li ha scelti
come oggetto della propria professione, è un libraio che dispensa consigli ai
suoi clienti trascurando le classifiche di vendita e le opinioni di editori e
critici; lei, ricca ereditiera di origine italiana, se ne serve come valvola di
sfogo di un matrimonio infelice e una figlia perduta. Insieme scelgono di
realizzare un sogno: aprire una piccola libreria in cui si vendano solo “buoni
romanzi”.
Cit pag 48:
“Da
noi verrà gente che,salvo avere un amore particolare per l’autore,non
comprerebbe mai un libro perché appena uscito,gente che acquista per motivi del
tutto indipendenti dalla data di pubblicazione.Avremo il genere di persone che
entrano in libreria sapendo già quel che vogliono…”
Un progetto del genere merita un’attenzione
particolare ai dettagli nella selezione dei testi,ma come si stabilisce cosa è buono e cosa non lo è e soprattutto
chi si arroga il diritto di stabilire questo criterio?I protagonisti della
nostra storia Ivan e Francesca non se la sentono di prendersi questa
responsabilità e decidono di convocare otto esperti, le cui identità dovrebbero restare ignote a tutti eccetto
loro due, a loro viene affidato l'incarico di selezionare 600 romanzi
meritevoli di stare sugli scaffali di “Al buon romanzo”.
Gli esperti vengono convocati accettano i criteri di
segretezza imposti e consegnano le liste, parte così un grande e ambizioso
progetto che con un lancio appropriato
genera subito consensi e seguito
nonostante la perplessità generale.
La felicità è effimera e non destinata a durare,gli
Esperti uno dopo l'altro, rischiano la vita in misteriosi incidenti,
mentre l'iniziale curiosità per la libreria lascia spazio a scritte sui muri,
lettere anonime e una serie di inaugurazioni a raffica di librerie concorrenti
che generano tensione e portano i nostri protagonisti ad indagare con l’aiuto
di Heffner un poliziotto appassionato di letteratura e come si scoprirà
fervente seguace della libreria in questione.
Sulle tracce del colpevole, nel tentativo di
schivare nuovi attacchi veri o diffamatori, contro l’opinione pubblica e la
giustizia che non lo ritiene un caso su cui indagare, Francesca e Ivan
combattono con forza per proteggere il loro progetto e la bontà della
letteratura.
Cit pag 174
“Vogliamo
libri che al loro autore siano costati molto,libri in cui si siano depositati i
suoi anni di lavoro,il suo mal di schiena,i suoi punti morti,qualche volta il
suo panico all’idea di perdersi,il suo scoraggiamento,il suo coraggio,la sua
angoscia,la sua tenacia,il rischio che si è assunto di sbagliare…..Vogliamo
libri che non ignorino niente della tragedia umana,niente delle meraviglie
quotidiane,libri che ci facciano tornare l’aria nei polmoni”
Analizzando da un punto di vista critico il libro
posso osare dire senza correre il rischio di spoilerare che mi ha lasciato in
sospeso come se la scrittrice volesse in qualche modo scrivere una sorta di
seguito e benché non resti incompiuto mi ha lasciato una sensazione di non
completamento.
Innanzittutto credo che l’autrice non avesse le idee
molto chiaro sul genere di romanzo che voleva scrivere e giunta alla fine del
romanzo non sono in grado di collocarlo nemmeno io.
Inizialmente molto attratta dal titolo e dalla
copertina nonostante la trama non mi avesse particolarmente colpito non ho
esitato a lanciarmi in questa nuova avventura librosa.
Mi intrigano
le atmosfere tipiche della libreria, i personaggi che ruotano intorno alla vicenda e soprattutto
l'idea che nel testo si possano trovare suggeriti dei bei libri da leggere
anche se questo implicherebbe una seconda rapida rilettura.
La nota
particolare ed interessante del romanzo è senza ombra di dubbio almeno per
quanto mi riguarda l’incontro dello spiantato libraio Van con un gusto
particolare per i libri di nicchia con l’ereditiera Francesca imprigionata in
un mondo di cliché che non le dà la possibilità di far emergere la sua vera
natura,ma soprattutto il dolore profondo della morte di sua figlia Violette che
aleggia nella storia come un fantasma che in qualche modo interferisce con le
scelte della nostra protagonista.
Stavolta non mi concentrerei sull’analisi dei
personaggi che a mio parere non richiamano particolarmente l’attenzione del
lettore,ma del valore che ha per noi lettori accaniti questo libro.
La libreria del buon romanzo è il sogno di chi come
me legge dall’età di 5 anni e ama la lettura fine a se stessa cioè al piacere
di leggere infatti ad oggi all’età di 32 anni non ho preconcetti su cosa
leggere e cosa no,ma soprattutto sono fermamente convinta che ogni libro vada
letto fino in fondo anche se a volte la tentazione di non terminare la lettura
prevale almeno in me.
Non si giudica un libro dalla copertina,ma
soprattutto un romanzo va considerato nella sua totalità anche se ammetto una
grande debolezza… io non mi sarei mai presa la responsabilità di selezionare
quale romanzo andrebbe venduto in questa libreria ideale,ma l’arrederei
esattamente nella stessa maniera e cercando di mantenere gli standard
prefissati sebbene gli consideri molto alti.
Molto difficile ripercorrere tutte le tappe di
questo romanzo, in ogni pagina si condensano citazioni di libri, titoli di
romanzi, nomi di autori poco noti, semisconosciuti o notissimi, riviste,
periodici, nomi di critici, di gente che gira intorno all'industria culturale
francese, di operatori esteri che vorrebbero copiare l’idea del Buon Romanzo, di
ammiratori entusiasti, di detrattori e nemici che ingaggiano contro la libreria
una lotta senza esclusione di colpi, senza mezze misure, che porterà
allinatteso finale.
Altro sentimento che pervade tutto il romanzo è l’amicizia
che si basa sulla condivisione dei gusti intellettuali e culturali, l’amore in
ogni sua sfumatura, la delusione, l’incomprensione, la violenza cieca, la
volgarità, l’invidia.
Leitmotiv dell’intera opera é l’amore autentico per
la letteratura che dà ristoro al cuore e allanima.
Proporrei questa lettura a chi non è molto abituato
a leggere perché in questo modo si
innamorerebbe della letteratura in quanto tale anche se ammetto che andrebbe
letto almeno due volte poiché ci sono dei passaggi che andrebbero approfonditi
e compresi meglio e che la voracità di lettura non permette di privilegiare in
prima istanza poiché ciascun lettore ne ricava
solo una splendida elegia sulla letteratura
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